martedì 7 marzo 2017

📃 ESTRATTO




Un gioco da adulti by R.L. MATHEWSON
Haley è stanca della propria timidezza. Ne ha abbastanza di essere considerata da tutti un’ingenua facile da raggirare e calpestare. Ha deciso che le cose cambieranno e che, a partire da subito, affronterà di petto chi ha approfittato della sua buona educazione. A cominciare dal suo irritante vicino, quello tutto fascino e sregolatezza. Dovrà stare attenta a non farsi risucchiare nel suo mondo… ma Haley ha un piano per uscire vincitrice: sa bene ciò di cui è capace il cattivo ragazzo della porta accanto e non si lascerà confondere da lui. L’ultima cosa che Jason si aspettava era che la piccola, innocua vicina si trasformasse in un tornado per vendicare i suoi fiori rovinati. Dopo aver deciso di essere comprensivo e di prenderla sotto la sua ala, non può fare a meno di notare che la vita sembra più eccitante ora che c’è lei. Bisogna soltanto convincerla che il loro non è affatto un gioco.

Sebbene questa più che citazione-cioccolatino mi sembra una vera e propria fetta di torta, o anche Cupcake, la riporto ugualmente! E' una delle parti che ho letteralmente amato alla follia: è la scena dell'albergo e sistemazione notturna aaww 


“Pietà?”
Lei fece uno sguardo esasperato. “Volete dormire qui? Non c’è spazio per tutti e quattro.”
Era evidente che non si era accorta dell’assenza di Mitch. [..] Qualcosa cambiò nella sua espressione. Era dispiaciuta che non ci fosse Mitch? La sola idea lo disturbava più di quanto volesse ammettere.
“Va bene, ragazzi. Entrate” borbottò Haley guidandoli verso il primo letto.
[…]

Jason si guardò attorno e vide che c’erano solo due letti e nient’altro, a parte una poltrona, e si strinse nelle spalle. Si tolse la camicia, i pantaloni e le scarpe e salì sul letto di Haley. Lei alzò la mano per fermarlo.  
“Fermo dove sei, amico”, disse voltandosi per affrontarlo. Gli indicò l’altro letto. “Buonanotte.”
Jason davanti a quel suggerimento s’incupì. “Non puoi aspettarti che io dorma nello stesso letto di Brad.”
“Invece sì.”
“Invece no”, disse lui, infilandosi veloce nel letto e sdraiandosi a pancia in giù. Lei lo spinse, o almeno ci provò. Pesava molto più di lei, dopotutto.
“Fuori”
“No.”
“Non dormirai nel mio letto”
“E invece sì. A meo che tu non pensi di dormire con Brad, ma non credo tu voglia farlo. Sua moglie ti prenderebbe a calci nel culo.”
Lei grugnì. Lui sorrise.
“Guarda, io starò dal mio lato e tu dal tuo. Dormiremo tutti e due. Problema risolto.”
“Non esiste.”
“Hai paura che non riuscirai a resistere alla tentazione di mettermi le mani addosso?”, la prese in giro lui.
Haley alzò gli occhi al cielo e crollò di nuovo sul cuscino. “Bene, ma perchè tu lo sappia, tutto quello che sconfina nella mia metà del letto sarà tagliato”
“Prendo puntualmente nota,” disse lui, spaparanzandosi sul letto.
“Ah, e se russi ti uccido nel sonno”, borbottò lei.
“Come sopra.”

“Ehi, ragazzi”, li chiamò Brad. Haley seppellì più a fondo la faccia nel tepore, cercando di proteggersi dalla vista di Brad e dalla luce del sole che inondava la stanza.
“Vai. Via”, brontolò.
“Ho fame. Andiamo a fare colazione,” disse Brad. […] Stava così bene tra le sue braccia. […]
“Hai sconfinato nella mia metà. Se tu non fossi il miglior materasso del mondo ti prenderei a calci nel culo,” brontolò Haley contro il suo petto.
“Veramente siete tutti e due nel mezzo” puntualizzò Brad. 

“Stupido cuscino”, brontolò Haley, cercando di ridurre all’obbedienza il suo, un tempo tanto comodo, cuscino. […]
Maledetto Jason. In qualche modo, era riuscito a rubarle il sonno. Non le era mai capitato di dormire nello stesso letto con un ragazzo prima di allora. […] “Spostati”, disse la voce di Jason, facendola sobbalzare. […] Ancora ansimante, Haley inspirò a fondo prima di esclamare: “Ma sei matto? Mi hai spaventata a morte!”
“Senti, donna. Non so cosa mi hai fatto, ma è da quando siamo tornati da New York che non riesco a dormire. Sono stanco e intrattabile, e l’unica cosa che voglio è un po’ di sonno, perciò dì al tuo culo di raggomitolarsi contro di me e aiutami o ti uccido!”, sbottò Jason.
“Wow, sei davvero intrattabile!”, borbottò lei.
“È colpa tua”
“Come ti pare”
“Dai. Lo sai che lo vuoi anche tu”
“Solo per stanotte”, chiarì lei.
Lui annuì in fretta. “Solo per stanotte. E adesso, dai, sto diventando isterico”
“L’ho notato” ribattè lei secca, ma fece come le aveva chiesto. Al momento era troppo esausta per opposi. Dopo non molto, il battito del cuore di Jason la cullava e lei piombò in un sonno profondo e tranquillo.