La porta si spalanca.
"JULIETTE....Juliette...."
Mi giro.
Vedo Warner, col viso arrossato e il petto ansante, e mi sta fissando come se fossi un fantasma. Attraversa la stanza a grandi passi prima che abbia occasione di dire qualcosa e mi prende il viso tra le mani, scrutandomi. "Stai bene?" chiede. "Mio Dio...stai bene? Cos'è successo? Va tutto bene?"
E' qui.
E' qui e voglio solo lasciarmi andare, ma non lo faccio.
Non lo farò.
"Grazie" riesco a dirgli. "Grazie per essere venuto...."
Mi stringe tra le sue braccia, senza preoccuparsi delle otto paia di occhi che ci stanno guardando. Mi tiene a sé e basta, un braccio stretto intorno alla mia vita e l'altro poggiato dietro la mia testa. Ho il viso sprofondato nel suo petto e il suo calore mi è davvero familiare. Stranamente confortante. Mi passa una mano su e giù per la schiena, piega la testa verso di me. "Che succede, tesoro?" sussurra. "Cos'è successo? Per favore, dimmelo."