sabato 1 settembre 2018

📖 RECENSIONE: Testa a testa 📚

Ladies and Gentlemen,

Un'altra breve recensione, la prima del mese di Settembre. 

Trattasi della prima uscita della nuova collana targata Triskell Edizioni: Redrum. Collana che ha come generi letterari di riferimento gli horror e i thriller. Ora, primo volume pubblicato è Testa a testa dell’autrice Linda Ladd.


Testa a testa 
by LINDA LADD
  Serie: Claire Morgan #1

Dopo essersi trasferita da Los Angeles al Lago degli Ozarks, in Missouri, la detective Claire Morgan si è finalmente adeguata ai ritmi lenti della vita rurale. Questo fino a quando l’orribile omicidio di una celebrità in un resort ultra-esclusivo distrugge l’armonia di una tranquilla mattina d’estate. Una delle clienti di più alto profilo del dottor Nicholas Black, una bella e giovane attrice di soap opera, viene trovata morta, attaccata con del nastro adesivo a una sedia davanti a un tavolo perfettamente preparato… sommerso nelle profondità del lago. A Los Angeles, Claire indagava su gente ricca e famosa – e letale – ma non si sarebbe mai aspettata che certi eventi la seguissero anche in quella piccola città sonnolenta. Così come non avrebbe mai immaginato di oltrepassare il limite con il suo principale sospettato. Sempre più coinvolta nel caso, Claire si ritrova attratta dal carismatico dottore. Per catturare il killer, però, dovrà avventurarsi nei recessi più oscuri della mente umana. Ma Black è lì per aiutarla o per attirarla sempre di più nella morsa di un pazzo?
Uscita programmata per il: 31 agosto 2018
Casa Editrice: Triskell Edizioni - Sezione Redrum
Costo: 
  • Prezzo: € 6,99 – PREZZO LANCIO € 4,99 
  • Prezzo cartaceo: € 13,00 – PREZZO LANCIO € 10,00
Il mio pensiero:
Una premessa da parte mia è d’obbligo. Nella mia vita ho letto centinaia di libri.
C’è stato un periodo in cui leggevo praticamente di tutto e di tutti i libri che ho avuto modo di leggere, una buona parte sono stati proprio gialli e thriller. Dapprima li leggevo sporadicamente, poi con “Bones” mi sono avvicinata di più al genere.
E non solo, oltre ai libri mi sono interessata alle serie televisive, docu-reality di crimini veri (italiani e stranieri, prevalentemente americani). Ho frequentato anche alcuni corsi di psicologia e un altro di medicina legale (a mia scelta, ovviamente). Pertanto posso affermare, tranquillamente, di non essere schizzinosa.
Ora, presumo anche di poter affermare, allo stesso modo, di aver acquisito una sorta di cultura in materia, abbastanza almeno per poter dire di non aver mai letto un libro come questo.
E non lo intendo in senso positivo. Purtroppo.

Le aspettative erano molto alte, forse troppo, ma non poteva essere diversamente dato che è stato citato come thriller d’estate dal sito “Thriller cafè”, osannato dalle lettrici entusiaste su Goodreads (per buona parte almeno, i voti positivi oscillavano tra 4 e 5 stelle), ed altrettanto entusiasmo da parte di autrici come Eileen Dreyer (autrice di Head Games), Beverly Barton (autrice di Do not cry), Patricia Gaffney (autrice di The Saving Graces) e, infine, Publishers Weekly.
Vuoi che le aspettative erano molto alte (ed è risaputo cosa accade quando ti ritrovi in una situazione del genere), ma sono rimasta ugualmente delusa da questo romanzo. Perché, sostanzialmente, il libro è diviso in due storie parallele: una incentrata sul passato ed in particolare sul serial killer, pardon, sulla vita del serial killer e la sua evoluzione (in un crescendo di pazzia) e l’altra, sull’indagine, ai giorni nostri, con protagonista la detective.
Quindi, due parti: per la gioia di un’amante del genere poteva anche essere interessante, una parte più psicologica, la quale porta ad un’introspezione del serial killer che, però, sfocia in un orrore senza fine. Troppo, troppo descrittivo e, di conseguenza, troppo cruento, ma ancora, cruento non è il termine giusto. Angosciante. È la parola che più si avvicina a tutta la parte “maschile”, tanto da doverlo abbandonare ad un certo punto.

Famiglie del genere possono anche esistere (ed esistono), sappiamo per certo che il più delle volte i serial killer hanno un background che va ad interessare episodi simili. Però è troppo per come è descritto. Il prologo doveva rimanere isolato dall’intera vicenda odierna e solo in quel caso il thriller avrebbe potuto decollare. Non si possono leggere cose del genere. C’è modo e modo per raccontare il tutto e questa volta, l’autrice, per me, si è concentrata esclusivamente sul riportare eventi orripilanti, della serie più sono orripilanti e meglio è. Per me, ripeto, sbagliando. Non so se fosse un modo per cercare di giustificare le azioni del futuro serial killer, cercando di attribuirgli quell’umanità mancata o, ancora, per allungare il libro.

In conclusione, la parte dell’indagine può anche funzionare (un elemento l’accomuna a “Corpi freddi”, se non vado errata, o comunque uno dei primi volumi della serie “Temperance Brennan” di Kathy Reichs), dunque per il thriller pollici in su.
Ma il pov del serial killer è talmente “malato” da prevalere sulla continuazione della storia.

Ammetto, e forse può essere considerata come una pecca da parte mia, di non aver letto il prologo gratuitamente scaricabile dal sito ufficiale. La motivazione è semplicissima. Non volevo iniziare a leggere qualcosa che non potevo continuare. Cioè, volevo sotto mano l’intero romanzo per poter giudicare e non fermarmi all’apparenza, anche perché il prologo, la maggior parte delle volte, rimane isolato.
In più ritengo che un libro non possa essere giudicato solo ed esclusivamente dal prologo. Ma questo, ancora una volta lo ribadisco, è il mio pensiero.

Ragion per cui ho continuato nella lettura, ma determinati elementi mi hanno fatto desistere dalla sua prosecuzione e più precisamente dal diciassettesimo capitolo.
  
Se ancora non lo aveste capito il mio
RESPONSO è: Abbandonato

CONSIDERAZIONI PERSONALI: Non il mio genere di lettura.

☞ Prodotto omaggio fornito dalla casa editrice Triskell Edizioni