E sì, non ci credo nemmeno io, ma eccomi qui con un altro post
Per la rubrica
vi metto al corrente della mia ultima lettura, che ho concluso giusto ieri sera. Si tratta di: "ᴅɪᴠɪɴɪ ʀɪᴠᴀʟɪ" di Rebecca Ross.
☞ Considerazioni🖊:
E' la prima volta che leggo qualcosa di quest'autrice. Per me è, dunque, un'assoluta novità. Non ne conoscevo né lo stile, né il "pensiero" in merito ai suoi personaggi.
Per quanto mi riguarda ho apprezzato moltissimo il rapporto epistolare, magico, tra i due protagonisti: Roman ed Iris, i cui punti di vista si alternano di tanto in tanto. Le loro lettere sono profonde e toccanti, in considerazione anche del contesto in cui vivono. Un invito alla riflessione sulla vita e sulla sua brevità, sul saper apprezzare anche le piccole cose e, soprattutto, non dare nulla per scontato. Inoltre, ho sempre trovato affascinante l'innamorarsi di qualcuno non per il suo aspetto fisico, ma per le sue parole, la sua anima messa a nudo davanti ad uno sconosciuto/a. Come se le parole riuscissero ad arrivare dritto al cuore della propria anima gemella.
Avrei preferito, tuttavia, un altro scenario nonché evoluzione, magari meno incisiva e cruenta sulla guerra vera e propria, che tra l'altro, ho scoperto essere basata su una sorta di rivisitazione della Prima Guerra Mondiale in chiave, ovviamente, fantasy, dato l'inserimento delle divinità quali artefici della stessa.
Pertanto, se il rapporto tra i due (protagonisti) si fosse sviluppato in città ed in ufficio, avrei preferito particolarmente, dato che in questo modo lo svolgimento sarebbe rimasto incentrato sull'enemies to lovers.
E' certamente romantico e, ripeto, mi è piaciuto il rapporto tra i due, nei prossimi giorni riporterò sul blog ciò che più mi ha colpito con estratti e citazioni preferite. Tuttavia non è proprio la mia coppia preferita in assoluto tra tutti i libri (da me) letti.
Per quanto riguarda, ancora, l'ambientazione, mi ha trasmesso delle vibes che ho provato con il romanzo di Paullina Simons - "Il cavaliere d'inverno" e, per certi aspetti, si avvicina anche al retelling del mito di Ade e Persefone, per quanto concerne la guerra intentata dalle divinità e le sue motivazioni di base.
Non ho apprezzato la drammaticità costante e presente in gran parte, se non in tutto il romanzo, dato che non sono una fan particolare del genere. Un consiglio per coloro che si accingono ad iniziarlo: tenete i fazzoletti a portata di mano.
E' il primo volume di una dilogia, il cui secondo sarà pubblicato in lingua originale il 26/12/2023, mentre in Italia nel 2024, secondo quanto riportato dalla stessa casa editrice.
In conclusione, ritengo che "Divini rivali" sia stato un romanzo profondo e toccante, seppur a tratti prevedibile, così come penso che, per certi versi, sarà il seguito, che, però, leggerò ugualmente.
☞ Votazione: 4 su 5
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𝓡𝓲𝓮𝓹𝓲𝓵𝓸𝓰𝓸
☞ Ingredienti:
enemies to lovers;
rapporto epistolare magico;
retelling del mito di Ade e Persefone;
rivisitazione della Prima Guerra Mondiale in chiave fantasy.
☞Genere: drammatico/fantasy/romantico/storico.
☞ Libro simile✨:
"Il cavaliere d'inverno" by P. Simons.
Conclusa una storia, ne ho iniziata subito un'altra.
Una rilettura, in italiano questa volta, come vi avevo già in precedenza annunciato.
Per cui sto facendo un ripasso con "Fourth wing" di Rebecca Yarros in previsione della lettura (in lingua originale) del suo seguito: "Iron flame", in pubblicazione in italiano per fine gennaio.
"Anch'io mi sento in obbligo di nascondere chi sono. E' difficile, non è vero? Preoccuparsi sempre di come gli altri interpreteranno chi sei; chiedersi sempre se si sarà accettati essendo i veri noi stessi?"
Ladies and Gentlemen,
questo è l'anno giusto per vivere nuove e strepitose avventure all'insegna del fantasy romance (uno dei miei generi preferiti in assoluto). Almeno per me, dato che fino ad ora ho avuto modo di leggere solo ed esclusivamente libri bellissimi, alcuni di essi, persino, inediti.
Oggi, invece, sono qui, sul blog, per parlarvi della mia ultima avventura, appena conclusa, in lingua italiana. Una di quelle che mi hanno lasciato col fiato in sospeso fino all'ultimissima parola e desiderosa di avere, quanto prima, il seguito.
Una storia romantica dal fascino esotico, ammaliante quanto solo il deserto può essere, anche se, a tratti, in grado di assumere delle svolte dalle tinte cupe.
Un volume che avevo adocchiato fin da subito ovverosia al momento della sua pubblicazione in lingua originale.
Sto parlando, ovviamente, della recentissima pubblicazione per la Casa Editrice Fanucci Editore, "Le trame del regno", il primo romanzo della nuova serie che segna, al contempo, anche il ritorno della sua celeberrima autrice, Tahereh Mafi.
Autrice conosciuta, per l'appunto, dai più, per un'altra sua serie famosissima: "Shatter me", conclusasi, sempre, di recente, grazie alla stessa Casa Editrice, che ha permesso a noi lettori e lettrici italiane di vedere ultimata la storia di Juliette alle prese con un sistema corrotto quale la Restaurazione.
Serie, quest'ultima, che ignoravo totalmente fino a poco tempo fa (penso di essere stata l'unica, in Italia, difatti, a non averla letta).
Tecnicamente, non è del tutto vero. Ho provato ad iniziarla un paio di volte, ma altrettante l'ho accantonata. Colpa mia. Prima o poi, la ultimerò anche io.
Se "Shatter me" è ambientato in un mondo prettamente distopico, "Le trame del regno", invece, come accennato in precedenza, ha un'ambientazione più esotica in cui la mitologia persiana ne fa da padrona. Personaggi peculiari, poi, sono i jinn, esseri dotati di poteri magici, il diavolo, una figura che seppur sporadica è quanto mai chiave per l'evoluzione della storia ed, infine, gli argilla, esseri umani i quali convivono oramai, quasi, pacificamente grazie a degli Accordi Del Fuoco ossia patti siglati anni addietro tra le due specie.
Tuttavia, ancora una volta, non tutto è come sembra: i jinn, sono spesso, se non sempre, ostracizzati. Tra questi vi è, poi, la protagonista, Alizeh, la quale fatica non poco a guadagnarsi riparo e soldi sufficienti per vivere o meglio, sopravvivere.
Ugualmente è anche colei predestinata a compiere l'impossibile: risollevare le sorti della sua gente in quanto erede, legittima, di un regno perduto. E se Alizeh, a stento, riesce a sopravvivere, ben attenta a sfuggire persino alla morte, dall'altra parte, vi è un altro personaggio: Kamran, il quale non ha di questi problemi, ma ne ha altri. In quanto, infatti, è il principe ereditario del più grande impero conosciuto in procinto di iniziare una guerra, a lungo evitata, col suo vicino....⤵️
Music: Zubi & Ashref & Anatu - Weight (original mix)
E con questa delineazione generale non posso non passare ad elencarvi ciò che ho più amato in questo romanzo.
In primis, mi è impossibile non menzionare il particolare stile narrativo adottato dall'autrice, alquanto scorrevole ed evocativo. Uno stile caratterizzato da scelte interessanti di similitudini e descrizioni....
Ucciderla adesso, innocente com'era, gli sembrava privo di senso così come lanciare frecce alla luna. Quel genere di luce non era così facile da spegnere, e cosa c'era da celebrare in un successo che avrebbe solo avuto l'effetto di rendere la Terra più buia?
....a titolo esemplificativo, mi sono permessa di riportare un estratto che racchiude anche, in parte, uno dei trope -temi- peculiari del romanzo: l'enemies to lovers. Anche questo uno dei miei temi preferiti.
Sempre in tale romanzo, la diversità è un altro tema focale, che seppur affrontato in chiave soprannaturale, non lo rende certo meno apprezzabile. Se, difatti, da un lato, insieme ad Alizeh viviamo la sua condizione di emarginata dai più, relegata all'ultimissimo gradino della scala gerarchica, sfruttata all'inverosimile per il solo fatto di essere una jinn (specie considerata più resistente degli esseri umani), siamo - come lettori- grati dall'introduzione di personaggi come Deen, i quali lasciano intravedere uno spiraglio di luce per queste persone che sono costrette quasi a nascondersi alla vista a causa di ciò che sono.
Tuttavia, ritengo che punto di forza incontestabile dell'autrice siano proprio i personaggi delineati magistralmente e che costituiscono il fiore all'occhiello del romanzo stesso, non solo quelli principali, bensì anche quelli secondari. Personaggi che, credo, rimarranno a lungo nelle nostre menti. Il punto di vista è doppio, vi sono, infatti, capitoli alternati che permettono al lettore (o lettrice) di delineare quanto più possibile il contesto generale (anche se ritengo manchi un tassello importante, che credo sarà analizzato meglio in seguito, col prossimo volume).
Le interazioni sporadiche di Alizeh e Kamran mi sono piaciute moltissimo, specie la parte dello sgabuzzino nella villa della zia di Kamran.
"Non ho idea di che cosa stiamo facendo. Ma se intendi farmi prigioniero, devi solo chiedere. Verrei volontariamente."
Per buona parte del romanzo ammetto che è stato il mio preferito, sebbene sia un personaggio particolare data la sua facile inclinazione alla rabbia ed alla collera.
"Consumi i miei pensieri fin dal momento in cui ti ho incontrata. Adesso, alla tua presenza, mi sento strano. Credo che prenderei la luna per te, solo per risparmiarti altre lacrime."
Se in un primo momento avevo identificato Kamran come il "lui" perfetto della storia. Ora, a lettura ultimata, non posso dire di non tifare per un'altra coppia, che sebbene improbabile, la ritengo ugualmente adorabile. Già dalla sua primissima apparizione ha solleticato non poco la mia curiosità. Mi sto riferendo al personaggio 'Niente'.
"Qual è il tuo nome?"
"Di palo in frasca. Perché vuoi sapere il mio nome?"
"Per poterti odiare in modo più informale."
Vedo tra le interazioni, seppur anche qui limitate a pochissime, un barlume di scintilla. 'Niente' è riuscito, infatti, fin da subito a catalizzare tutta la mia attenzione su di lui. Ha un qualcosa che, secondo me, non si dovrebbe sottovalutare, specie in relazione alle sue parole, nonché alle sue azioni....devo capire perché si è comportato in quel modo e cosa intendeva con quei brevi scambi di battute.
Penso, non lo so, ma lo posso immaginare, che nel prossimo romanzo, Alizeh sarà oggetto di un triangolo amoroso. Non so, potrebbe. E' una mia sensazione. E dico anche che non mi dispiacerebbe, dipende poi dall'evoluzione della stessa storia.
Altri due personaggi, questa volta secondari, che ho adorato sono Hazan, mi spiace per l'ultimo avvenimento che lo riguarda, chissà cosa gli capiterà in futuro ed il personaggio di Omid.
Inoltre, devo necessariamente menzionare anche gli indovinelli e le profezie del diavolo, nonché la questione pressante e, di proposito, accantonata per quasi tutta la storia eccetto qualche cenno qua e là che sono, invece, da tenere in considerazione. Un pezzo del puzzle quanto mai fondamentale.
☞ Estratto📃
"In qualche modo, sapeva - in qualche modo vide, con scioccante chiarezza - che un seme piantato tra loro era sbocciato. Tremolanti germogli verdi erano sbucati dal terreno sotto i suoi piedi; germogli che, se coltivati, avrebbero potuto un giorno fiorire in qualcosa di maestoso, un albero torreggiante che non solo portava frutti e offriva ombra, ma forniva un tronco solido contro il quale avrebbe potuto far riposare il suo corpo esausto."
☞ Copertina 📕
La Casa Editrice Italiana ha mantenuto interamente la cover originale, quindi, per me, è sicuramente un punto a suo favore.
☞ Se siete alla ricerca di un libro con i seguentiingredienti:
- enemies to lovers;
- mitologia persiana;
- la diversità affrontata in chiave soprannaturale;
- jinn, umani, diavolo e profezie;
- un protagonista che è l'erede di un regno perduto.
Questo è il libro che vi consiglio!
☞ Considerazioni finali🖊:
Tutto sommato questo romanzo è da considerarsi più introduttivo che altro, anche se, devo altresì ammettere, che gli avvenimenti che si concentrano verso la parte finale sono quanto mai pregne di azione e rivelazioni, alcuni di essi alquanto sconvolgenti, che meritano, appunto, quanto prima di avere una risposta. Inoltre, sbirciando su instagram, ho visto che qualcuno ha, addirittura, menzionato come trope del prossimo romanzo, "These Infinite Threads", il retelling di Ade e Persefone, uno dei miei miti preferiti.
A quanto pare, news di questi giorni, è la data di pubblicazione del secondo volume di questa serie, per la medesima Casa Editrice, prevista per il 27 ottobre di quest'anno!
📌 La mia recensione termina qui e non mi resta che dire: Alla prossima.
Ma prima l'ultima citazione....
Lui aveva un regno che un giorno avrebbe governato, e lei aveva la sua vita da perseguire.
☞ Al fine di garantire quanto più possibile l'imparzialità nelle recensioni, in considerazione della copia omaggio ricevuta dalla Casa Editrice, si ritiene doveroso ed opportuno non pubblicare più la valutazione complessiva del romanzo ad esso inerente. Rimane, però, invariata la possibilità per la recensitrice di esprimere, a propria discrezione, la preferenza circa l'inserimento dello stesso romanzo nella rubrica "Indimenticabile", ovvero tra i libri preferiti, così come di segnalarne l'abbandono in corso di lettura (rubrica "Abbandonati").
Anche quest'oggi mi sono ritagliata un altro spazio per me e cos'altro potrei fare, in questa giornata piovosa, se non continuare a leggere un libro che ho iniziato questo week end?
Per cui
👉 Prime impressioni:
"Se erano state le Moire a portarla via, il mondo non sarebbe sopravvissuto."
Ma, in questo caso, la storia è inevitabilmente più interessante poiché si differenzia dall'altro volume per un'altra sotto-trama inaspettata. Ho adorato fino ad adesso la parte con le Moire, ma anche il retelling di un altro mito.
E non solo. Anche l'interazione con le altre divinità.
Ad ogni modo, rimangono fermi i punti "deboli" del romanzo o, almeno, quelli che non mi sono piaciuti in "A touch of darkness".
Avrei preferito, infatti, più sostanza a livello di trama che di rapporto tra i due.
Tuttavia non posso dire di non aver amato (fino ad ora) il personaggio di Ade.
E guarda caso ho segnato come preferita la medesima citazione del primo romanzo🙈
"Sono solo questo, parole. Le parole vengono usate per diffondere storie e inventare bugie, e solo raramente sono messe insieme per dire la verità"
Scelta numero uno: vivere o morire. Che poi non è veramente una scelta […] faccia a faccia con la morte, chiunque sceglie di vivere. Gaia ti tende la sua mano malfidata con la promessa di una seconda chance, e tu non ti fermi a considerare le conseguenze: allunghi la tua e l’afferri.
Scelta numero due: il Supervisore. Puoi salvare un secondo adolescente che si trovi in punto di morte, mettendolo in una condizione di debito eterno. E dev’essere qualcuno con cui hai davvero voglia di passare un’eternità, perché una volta fatta è una scelta che non si può ritirare: si resta insieme per sempre. Per ironia della sorte, non ti viene dato molto tempo per meditare su che cosa significhi realmente ‘per sempre’.
Scelta numero tre: una nuova identità, con un nuovo nome di tua preferenza per impedire che la tua vecchia vita ti ritrovi. Ma, per quanto gran parte delle stagioni, il nome è l’unica scelta davvero nostra.
Ladies and Gentlemen,
Benvenuti con la terza ed ultima recensione della giornata. Questa volta, il lettore o lettrice si troverà catapultato in un mondo in cui realtà e mitologia si incontrano.
La storia ha, difatti, inizio con Jack (umano), il quale cerca di evadere dal luogo in cui è, insieme ad altri amici o presunti tali.
Sembra andare tutto per il meglio fino a quando non capita l'inevitabile: un incidente mortale che vede protagonista proprio Jack. Pare che sia giunta la fine per questo personaggio, eppure un essere, chiaramente sovrannaturale, gli concede una scelta: vivere o morire.
Ed è la prima scelta da compiere....
Se ho stuzzicato il vostro interesse, ecco la trama e la cover del suddetto romanzo già pubblicato, primo di una dilogia ⤵️
☞In libreria dal: 20 ottobre 2020
☞ Casa Editrice: Rizzoli ☞ Pagine: 544
☞ Commento:
Nel momento in cui mi hanno proposto di partecipare a questo review party non conoscevo quest'autrice. Ma dalla trama pareva un romanzo intrigante: mitologia (il romando a Gaia e poi a Cronos), la personificazione delle Stagioni e quell'amore impossibile tra due stagioni, inconciliabile con il loro incarico, sono stati gli "elementi" che mi hanno spinta a dire subito di sì.
☞ Punti forti del romanzo:
- L'evoluzione stessa del romanzo. E' interessante vedere l'intero sviluppo, da Jack umano a "Stagione" e come questo personaggio sia quello più brillante tra tutti con i suoi piani di fuga organizzati. Qualcosa di umano gli è, dunque, rimasto, nonostante il mutamento della sua condizione. Un personaggio controcorrente, che non segue le regole e che anzi, le viola in ogni modo possibile per un nobile fine: l'amore che prova per Fleur.
- L'amore impossibile è l'altro "elemento" che ho amato moltissimo in questo romanzo. Jack non conosce direttamente Fleur, eppure se ne innamora ugualmente. Lei lo insegue in una caccia spietata, lo uccide ogni anno, in modo anche cruento, perché queste sono le regole. Ogni anno, ogni stagione deve essere uccisa per far sì che vi sia equilibrio nel mondo.
Ma Jack ha iniziato ad amare Fleur e a studiarla. Ogni anno che passava si sentiva sempre più attratto da lei.
“Qual è il tuo piatto preferito?” chiedo, anche se so già la risposta.
Lei esita. “La pizza.”
“Che tipo?”
“Funghi, peperoni, cipolle e salsiccia.” Attendo “…e mozzarella extra.”
“Gruppo preferito?”
“Gli U2”
“Film preferito?”
“Thelma & Louise.”
“Ti prego, dimmi che scherzi” La mia risata si trasforma in tosse. Stagioni a parte, a volte penso che Fleur e io non potremmo essere più diversi. […] “E perché poi leggi tutti quei libri?”
“Quali libri?”
“Tutti quei libri che finiscono male?”
La lista dei suoi prestiti dalla biblioteca è semplicemente deprimente. Una volta li prendevo in prestito ogni anno quando lei li riportava, ma finivo per scagliare la maggior parte contro il muro.
“Li hai letti?”
“Forse” rispondo, furioso con me stesso per avere detto troppo. Mi sento sconsiderato, anzi, del tutto suonato e un po’ delirante. “Potrei averne letti alcuni” confesso.
- Il punto di vista è così alternato tra i due personaggi principali: Jack e Fleur. Anche se non mi sarebbe dispiaciuto un solo POV ossia quello di Jack. E' brillante e comprende molto di più rispetto agli altri personaggi che tendono ad ubbidire ciecamente alle regole. Sì, ovviamente viene anche "indirizzato".
- Il romanzo in sé mi ha ricordato moltissimo una sorta di richiamo agli Hunger Games, ma allo stesso tempo si è differenziato per via della magia, della mitologia e della fuga nonché unione delle Stagioni.
- A livello "scenografico" - ovviamente nella mia mente- ci sono state alcune parti che ho adorato alla follia. Tipo la scena della tempesta. Maestosa.
- Ho, diversamente, amato alla follia la parte incentrata sulle scelte dei personaggi. Mi ha ricordato moltissimo il film "Next" con Nicholas Cage.
Le scelte che facciamo nel presente sono condizionate dal nostro passato e influiscono su come si rifrange la luce…cioè il nostro futuro. Il cristallo proietta ogni potenziale esito basato su ogni singola decisione che noi potremmo prendere nel presente, dando a Cronos il potere di scrutare tanto indietro quanto avanti nel tempo. Se conosce la tua esatta posizione, ossia l’ora, il minuto e il secondo in cui tu esisti a una data longitudine e una data latitudine nello spazio, può vedere sia i tuoi ricordi sia ogni possibile futuro che ti aspetta. Ma è cieco al presente.
“Perchè? Il presente non dovrebbe essere la cosa più semplice di tutte da vedere?”
“Perché l’inevitabilità è intrinsecamente legata alle nostre scelte. E, nel momento in cui scegliamo, siamo noi le uniche persone al mondo a sapere che cosa c’è nel nostro cuore.”
☞ Punti deboli del romanzo: - Alquanto drammatico a tratti e cruento. Ed è una cosa, per me, negativa. Mi spiace, ma concetti come ospedali, morte e via dicendo non mi aggradano particolarmente nella lettura di un romanzo di fantasia, considerato che voglio evadere con la mente da certi orrori della vita. Tra l'altro non mi sono mai piaciuti i romanzi drammatici.
- C'è un altro punto che non mi ha particolarmente convinto in questo romanzo. Relativo al professore e a Gaia. Pensavo che dati certi indizi i quali hanno permesso a Jack di giungere in un determinato punto, avrebbero dato un contributo maggiore. Mi sembra che siano rimasti un po' dietro le quinte di proposito, per non rischiare.
☞ Personaggi preferiti:
- Il professor Lyon. Personaggio particolare, per non dire altro. E' stato uno dei miei preferiti in questa lettura oltre a quello di Jack, Amber e Julio.
Come Supervisori, tra tutti ho apprezzato più quello di Marie, anche se come si è comportato con Woody non mi è sembrata giusta.
☞ Citazioni 📑:
Segua il suo cuore. Dovunque esso la porterà, sarà il posto giusto.
* * * *
Un uomo spesso incontra il proprio destino sulla strada che ha intrapreso per cercare di evitarlo.
☞ Estratto📃:
“Non puoi continuare a scappare. Lo sai già come finisce.” La sua voce riecheggia alta, nitida e irritata da ogni direzione. “L’hai tirata abbastanza in lungo. Se non ti rimando indietro in fretta, qualcuno lo noterà.”
“Noterà cosa?”
Si abbandona all’indietro sull’erba, con un braccio sul volto.
“Che non voglio che tu te ne vada.”
Commento: e qui sboccia la speranza anche per qualcun altro.
☞ Votazione: 4 su 5
☞ Considerazioni finali:
Tutto sommato è un bel libro.
Mi sento di consigliarlo agli amanti dei fantasy e della mitologia.
Poi se amate anche il genere drammatico è un invito a nozze. Da non perdere!
La mia recensione termina qui e non mi resta che dire: Alla prossima, ma prima vorrei ringraziare Martina Pes per avermi invitata per quest'evento e, non è ancora finita, ecco a voi i nomi delle altre blogger che, come me, hanno partecipato alla realizzazione di questo review party:
☞ Copia digitale omaggio, gentilmente fornita dall'Ufficio Stampa della Rizzoli
Quest'oggi, come suggerito dal titolo del post, il blog ospiterà un cover reveal.
Ed ecco a voi il cover reveal del prossimo romanzo di Diletta Brizzi ed Yvan Argeadi.
Non potevo perdere l'opportunità di organizzare un cover reveal di questo tipo, perciò nel momento in cui hanno richiesto la disponibilità, non ho esitato un istante nel rispondere.
Un'altra delle mie passioni è, difatti, la mitologia, per cui ecco a voi la trama di questo romanzo di prossima pubblicazione.
☞In libreria da: maggio 2020
☞Pagine: circa 400
☞ Biografia di Diletta Brizzi:
Fin da piccola ha sviluppato la sua passione per la scrittura e per la lettura soprattutto di Urban Fantasy e di Young Adult a sfondo mitologico, tema di cui si è sempre interessata, approfondendo in particolar modo il pantheon greco, quello egizio e quello celtico. Pubblica col compagno il romanzo fantasy mitologico Portami nel tuo Inferno e il racconto folkloristico Il Fascino del Male.
In solitaria si dedica alla saga She is my Sin dedicata agli angeli caduti, divenuti principi dell’Inferno.
Attualmente sta scrivendo due romanzi dedicati ai vampiri.
Formata alla New Line Academy di Firenze, ottiene l'attestato del corso di Make-up
Artist a novembre 2018.
Attualmente lavora nel settore della moda, delle cerimonie, del beauty e degli effetti speciali.
☞ Biografia di Yban Argeadi:
Da sempre appassionato di storia antica e miti, ha iniziato a scrivere storie fortemente influenzato dalla sua compagna Diletta Brizzi, con la quale ha scritto a quattro mani il romanzo fantasy/mitologico Portami nel tuo Inferno, narrante la leggenda greca di Ade e Persefone e un racconto storico/folkloristico (Il Fascino del Male) dedicato alla contessa vampira Bathory.
Negli anni seguenti, dopo una parentesi nel genere erotico, in quello poetico e spirituale, si è dedicato prevalentemente al genere storico (la serie Spartan, La Prima Battaglia di Alessandro, La Regina della Guerra, L’Odissea di Alessandro e Xerxes).