domenica 5 marzo 2017

📖 RECENSIONE: The protector 📚

Ladies and Gentlemen, un'altra 

Questa volta è il turno di ....

The Protector 
by JODI ELLEN MALPAS

La gente pensa di sapere chi è Camille Logan: una figlia di papà, bella, viziata e con un conto in banca che le permette di fare la vita che vuole. Ma Camille ha deciso di liberarsi dai legami familiari e di cavarsela da sola. Proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto, però, le conseguenze di alcuni affari intrattenuti da suo padre con persone senza scrupoli minacciano la sua serenità. In bilico tra risentimento e paura, Camille deve anche proteggersi dai sentimenti burrascosi che le suscita l’ex cecchino pagato dal padre per difenderla… Jake Sharp ha commesso un unico errore sul lavoro, e le conseguenze sono state devastanti. Da allora ha giurato a se stesso che non accadrà mai più nulla di simile. Quando ha accettato l’incarico di guardia del corpo di Camille Logan, pensava si trattasse di un lavoretto semplice, ma si sta rendendo conto di essersi sbagliato. Ben presto il lavoro e i sentimenti si accavallano e, nonostante Jake conosca il rischio che si annida dietro questa ambiguità, Camille gli sta facendo perdere la lucidità, e per un militare questo è inaccettabile…

Dunque da dove iniziare? Vi dirò già che questa  recensione subirà delle modifiche alle solite, standard recensioni del blog (ossia PROCONTROPERSONAGGIO MASCHILE PREFERITOPERSONAGGIO FEMMINILE PREFERITOCITAZIONEVOTO ed, eventualmente, considerazioni personali).

Procediamo con ordine ugualmente o almeno ci provo, iniziando con i PRO:
  • La Copertina. In tema. Sensuale, senza essere volgare. E simile ad una scena del libro, cosa che se permettete, adoro!
  • La trama. Accattivante non c’è che dire e, quindi, punto a suo favore.
  • Così come altro punto a suo favore è il protagonista maschile: la guardia del corpo. Signori e signore, è inutile girarci intorno, ho un debole per le divise.

Passiamo ai CONTRO, ahimè, qui, invece, l'elenco è lungo.
  • Il linguaggio. Sì, non mi va a genio il fatto che si usi con troppa leggerezza il linguaggio del protagonista maschile, Jake Sharp. SPOILER* sul serio, quante volte ha detto: “adesso tiro fuori la pistola e mi o gli sparo?” Ma si scherza così, con leggerezza, su queste cose? Non credo. Io no di certo.
  • Il personaggio di Jake, incorporo qui e non nel personaggio maschile preferito, è un ex cecchino. Nei primissimi capitoli ci introduce subito nel suo mondo. La guerra inesorabilmente l’ha segnato, ma più di tutto c'entra una donna. E dal suo dramma scopriamo che ha scelto di avere un obiettivo. Uno scopo. Scopo che segue svolgendo la professione di guardia del corpo ad una donna! E che donna: una modella, di dieci anni più giovane che, vi avviso fin da subito, ogni tanto non sopporterete come nel caso della padella. Ma veramente? Non si poteva pensare a qualcosa di diverso? Magari un po’ meno originale come la padella?!? È un mio pensiero, per carità, ma queste novità, se così vogliamo chiamarle, non mi fanno apprezzare il libro e, di conseguenza, il voto cala.
  • Diversi temi trattati tra cui sicuramente violenza, abusi, alcol, droghe e chi più ne ha, più ne metta. Ad un certo punto mi sembrava che ci fossero così tanti elementi da farne più una brodaglia, a cui si continuava ad aggiungere altri elementi a caso. Ditemi, poi, se l’autrice ha dimenticato qualcosa.
  • Altro punto negativo. In ogni storia d’amore ho delineato sempre cinque fasi, costanti:
    • l’odio/amore iniziale;
    • l’evoluzione;
    • i pericoli/ gli ostacoli;
    • l’allontanamento (questo sempre presente) E
    • la riconciliazione, che porta inesorabilmente all’Happy End.
In questo caso l’allontanamento mi è parso un po’ forzato. Dire la verità prima e spiegarsi no, eh? Ah già, si perdeva il pathos.
  • Alla fine l’autrice ci fa capire che la luce nell’oscurità poteva venire, addirittura, da un’altra fonte e uno si chiede “perché inserire un personaggio che non serve a niente, se sappiamo già che la salvezza era comunque a portata di mano?”

Passando in rapidissima analisi i personaggi possiamo dire a proposito di:
JAKE SHARP: Ex cecchino, punto a suo favore perché ripeto, nei libri, adoro la divisa e mi fermo qua altrimenti non finisco più. Troppi sarebbero gli aspetti da analizzare se dovessimo parlare dei militari ed essendo un blog, che tratta principalmente di libri, non mi voglio addentrare in tematiche delicate come cosa debbono subire questi uomini in guerra e con quali drammi avere a che fare per il resto delle loro vite o altro. Quindi tranquilli, non tratterò di questo. Mi limiterò a (riba)dire che ho solo un debole per le divise. Comunque per come l’ho visto io leggendo Jake mi “appariva” con le sembianze di Seeley Booth (occhi scuri, sguardo penetrante, ben messo di fisico: asciutto e sexy…). Insomma, un bellissimo uomo. Storia personale intricata e un po’ troppo complicata per i miei gusti o almeno a mio modo di vedere le cose. Ripeto, sembrava che l’autrice volesse allungare la storia con tanti elementi. Sono anche perplessa per quanto riguarda la sua evoluzione personale: passiamo da un’anima nera che, nel giro di poco, diventa un cavernicolo possessivo. Fisicamente, e concludo il suo personaggio, mi ha anche lasciata, a tratti, basita la descrizione dei suoi capelli sale e pepe. Ora, scusate ma sale e pepe, di solito, non sono i 40 – 50enni? Non mi aspetterei mai una descrizione del genere per un 35enne per il quale tutte, e sottolineo tutte, le donne sbavano. Mah.
Tirando le fila: personaggio non molto lineare.

CAMILLE LOGAN: Modella, figlia di un magnate ricco e potente, molto potente. Forse troppo. Qui anche la sua famiglia è incasinata. Se possibile, ancora di più del personaggio maschile appena descritto. C'è una minaccia, da chi viene non si sa e, ancora adesso, mi chiedo perché proprio Camille. Il suo personaggio è, a tratti, odioso ed infantile mentre per altri versi, forte ed indipendente. Anche qui non mi sembra molto lineare.

Ci sono tanti altri personaggi che non riporto (è una recensione, devo stringere), e stranamente, neanche uno che mi abbia colpita positivamente.

VOTO: Durante tutta la lettura ho avuto un'alternanza incredibile di votazione, cosa che raramente mi capita. Perciò sarò onesta, credo che un 3 sia più che equo. Infatti, secondo la mia scala di valutazione, è un libro ideale per far passare il tempo. Così così, insomma.
PER IL MIO METRO DI VALUTAZIONE _Qui_