domenica 8 dicembre 2019

📋 BACHECA 📌: I diritti del lettore

Ladies and Gentlemen,
Buongiorno. 

Stamattina mi sono svegliata con la voglia di condividere qualcosa che ho letto al liceo (eh sì, sono trascorsi giusto un paio di anni da allora) e che mi ritorna, talvolta, in mente.
Parlo dei diritti di noi lettori.
Qualcuno di voi si chiederà quali essi siano.
Ebbene, li posto qui sul blog per semplicità, indicandovi anche dove trovarli.

I diritti del lettore
  1. Il diritto di non leggere
  2. Il diritto di saltare le pagine
  3. Il diritto di non finire il libro
  4. Il diritto di rileggere
  5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
  6. Il diritto al bovarismo
  7. Il diritto di leggere ovunque
  8. Il diritto di spizzicare
  9. Il diritto di leggere ad alta voce
  10. Il diritto di tacere
Dal libro: Come un romanzo
Autore: Daniel Pennac

Ho voluto condividere questi "diritti", primo perché li reputo un interessante promemoria per tutti noi lettori e secondo, perché era un qualcosa che mi aveva molto colpito allora e che continua a piacermi anche adesso.

Quando ero al liceo adoravo le lezioni di letteratura (e non solo quelle), ma quando mi avevano 'costretta' a leggere il libro di Pennac, non ne ero molto entusiasta. Anzi, diciamoci la verità: ero prevenuta nei suoi confronti. 
In quel momento della mia vita ritenevo (ma continuo a ritenerlo anche adesso, forse sbagliando) che una persona debba scegliere da solo i propri libri. Sì, certo, un amico può condividere con te una trama, ma sta a te scegliere se quella lettura sia adatta o meno.
Comunque, dicevo, al liceo, mi sarei trovata più a mio agio a leggere qualche libro storico, classico o thriller. Quindi, immaginate la mia faccia quando mi hanno comunicato Pennac come autore della lettura obbligatoria del mese. 

Vi fermo subito. Contrariamente a quanto possiate pensare non è diventato il mio scrittore preferito, tuttavia i diritti da lui riportati sono un qualcosa di vero e sempre attuale. Un qualcosa che tocca le corde del lettore. Soffermiamoci, infatti, un secondo a rileggerle e a provare ad analizzarle tutte. Primo diritto è il libero arbitrio: il lettore può scegliere se leggere o meno.
Se la lettura, poi, ci risultasse particolarmente ostica, possiamo, inoltre, scegliere di saltare righe o intere pagine, così come anche abbandonare del tutto la lettura.
Tra i nostri diritti rientra anche quello di 'prelevare' frasi (o anche estratti) che ci colpiscono, facendole nostre.
E ancora, rileggere più e più volte lo stesso libro, così come anche essere risucchiati a tal punto dalla e nella storia da viverla in prima persona, commuovendoci, ridendo e provando emozioni con dei personaggi fittizi, di carta. Personaggi che non vediamo, ma che sentiamo vicini perché spesso ci somigliano, quasi fossero delle anime affini.

Non è, poi, forse anche nostro diritto scegliere cosa ci piace leggere, senza dover essere costantemente criticati per le nostre scelte? Questo lo ammetto, è un diritto da considerarsi mancato. E' nella natura umana criticare le scelte del prossimo, specie se l'obiettivo è quello di denigrare o far sentire a disagio un'altra persona. Il motivo di questo comportamento meschino? Non lo so.  

Infine, gli ultimi diritti: leggere ovunque. Mi trovate più che d'accordo.
Unico punto, per me, un po' strano: è leggere ad alta voce. Preferisco essere sola con la mia mente. Anche se, ora che ci penso, a scuola, ogni volta che si doveva leggere qualcosa di letteratura sia che fosse un estratto o stralci di brani, indovinate chi chiamavano? Sì, me. 
Magari ero così brava e talmente coinvolgente da ammaliare l'intera aula? Forse.

Il mio intervento termina qui e non mi resta che dirvi: alla prossima.