venerdì 31 gennaio 2020

Protagonisti: Patrick Jane [Parte 3 di 4]

Ladies and Gentlemen, 

Come previsto ecco la penultima parte. 

Cosa vi potrò mai raccontare oggi?
Vediamo. 
Vi ho raccontato grossomodo di Patrick, nelle sue varie sfaccettature. 
Cosa potrebbe interessarvi? Forse, il suo acerrimo nemico?
E sia.

Red John - John il Rosso.
Cosa contraddistingue John il Rosso nella serie? Non lo vediamo mai, se non alla fine, quando si scopre finalmente la sua identità. 
Eppure un simbolo continua a ricorrere e ad identificare il nostro antagonista. 
Un simbolo che incute terrore e timore.
Una faccina sorridente. La sua firma.

Ma cos'è la firma in questo caso?
Si tratta di azioni che l'autore pone in essere al fine di firmare il reato stesso, in modo tale da permettere di ricondurre tutti i reati con determinate caratteristiche ad un'unica persona.

Che, nel caso, di John il Rosso è uno smile realizzato col sangue.
Perché?
Che scopo ha il serial killer di realizzare un disegno del genere per identificarsi?
Red John thinks of himself as a showman, an artist. He has a strong sense of theater. In all of the previous killings, he made sure that the first thing that anyone sees is the face on the wall. You see the face first and you know. You know what's happened and you feel dread. Then, and only then, do you see the body of the victim...
TRADUZIONE. John il Rosso è uno showman, si considera un artista, in tutti gli altri omicidi si è assicurato che la prima cosa da vedere fosse la faccia sul muro. Prima vedi la faccia e poi capisci. Capisci e ti senti minacciato, dolo e solo dopo vedi il corpo della vittima. 
 
Minaccia. Pericolo. Paura.
Queste sono le sensazioni che ha provato Patrick quando ha aperto la porta della camera da letto ed ha visto il disegno.
Ed è quello che prova chi si sente violato nel luogo più sicuro: casa propria.

Forse non molti lo sanno (ma sicuramente gli appassionati della serie sì) la storia centrale prende spunto da una vicenda realmente accaduta.
  • Il caso del killer della faccia sorridente 
Ebbene sì, la figura di John il Rosso è ispirata a quella di Keith Hunter Jesperson: il killer della faccia sorridente.
La vicenda che lo riguarda, in prima persona, è drammatica. La sua vita è stata segnata da abusi continui, segnandone profondamente sia l'infanzia che l'adolescenza. Infine, la trasformazione: da vittima in carnefice.
Nelle mie ricerche ho scoperto che Hunter Jesperson ha, poi, dichiarato di aver ucciso 160 persone, di cui solo 8 gli sono state riconosciute. 


  • Finzione
Rileggendo (su wikipedia) alcuni parti riguardanti John il Rosso per scrivere questo pezzo, ho notato che in effetti i due personaggi, Patrick e John il Rosso, sono paragonabili a quelli di Sherlock Holmes e Moriarty. Certo, in una rivisitazione moderna.
Al liceo, in particolare, avevo una passione per Sherlock Holmes. Ho letto quasi tutti i libri di Arthur Conan Doyle ed in effetti la somiglianza c'è. Forse è per questo che mi è piaciuta moltissimo la serie, combinata all'elemento del mentalismo e della manipolazione della mente umana.

Ho anche letto un'altra cosa che mi ha fatto sorridere. Adesso. Con la cognizione di poi.
Sia l'attore che interpretava Rigsby che uno degli autori della serie avevano dichiarato la comparsa e dunque, la vera identità del personaggio che si celava dietro John il Rosso.
Non vi dico quante volte ho cercato di scoprirlo prima del tempo.
Traduzione: Alle volte formiamo una buona squadra.
Credetemi, ho provato a ragionare insieme a Patrick, ma ahimè, quando ero certa della sua identità, l'introduzione di un qualche nuovo elemento mi scombinava i piani. Avete presente il castello di carte?
Basta mettere la carta in una posizione sbagliata che questa, di conseguenza, fa crollare l'intera struttura. E così è accaduto più volte per il mio ragionamento.
Ad ogni modo, sappiate che nella mia famiglia avevamo fatto persino delle scommesse.
Ed abbiamo perso. Tutti.

Ma perché è così difficile scoprire la sua identità?
Perchè John il Rosso faceva parte di un'associazione: l'associazione Blake. La cui "parola d'ordine" era, per l'appunto, la poesia di Blake. E non una qualsiasi.

 Tyger! Tyger! Burning bright In the forests of the night What immortal hand or eye Could frame thy fearful summetry?   
Traduzione: Tigre, tigre, divampante fulgore Nelle foreste della notte Quale fu l'immortale mano o l'occhio  Ch'ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?  
Già. Appena l'ho sentita ho esclamato: Blake! Nonostante fossero passati un paio di anni da allora, me la ricordavo bene, dal liceo. Letteratura inglese. Terminato l'episodio sono andata di corsa a recuperare il mio vecchio libro con tutti gli appunti cercando di capire se ci fosse qualcos'altro che poteva aiutarmi a scoprire, prima del tempo, chi fosse effettivamente John il Rosso.
E' inutile dirvi quanto questo riferimento a qualcosa che ho studiato mi abbia ammaliato. Soprattutto perché il simbolo della tigre è associato ad un simbolo della paura proprio come lo smile identificativo di John il Rosso.

Ma cos'è questa associazione? E' composta da individui molto potenti che si scambiavano diversi generi di favori ed aiuti. Gli adepti così provavano riconoscenza e venerazione per essere stati scelti e i "vertici" potevano contare su questa rete sempre più larga.
Secondo me, potevano sfruttare poi la lista contenuta sulla chiavetta usb per altri casi da sviluppare in "The Mentalist", comunque, è andata diversamente.

  • John il Rosso. 
Dopo tante peripezie, tradimenti ed inseguimenti si è scoperta la vera identità di John il Rosso. Un uomo di legge.
I only wonder why the two of you didn't become lifelong friends the moment you shook hands. 
TRADUZIONE.Mi meraviglio del perchè voi due non siate diventati amici per tutta la vita dal momento in cui vi siete stretti la mano. 
Patrick e John il Rosso sarebbero potuti diventare amici perchè simili. Non è la prima volta che ritorna questo elemento. 
La similitudine tra i due. Il mentalismo al servizio del bene e del male....

Personalmente sono rimasta un po' delusa dalla scelta degli autori. Io puntavo su Bertram. Era l'uomo perfetto, secondo me, e più logico.

Il mio intervento termina qui.
Ma rimane ancora l'ultima parte.
Venerdì prossimo.  

☞ Bibliografia: