martedì 7 gennaio 2020

📖 RECENSIONE: Il guardiano degli innocenti 📚

Ladies and Gentlemen,

Prima recensione dell'anno.

Trattasi di una lettura che ho iniziato l'anno scorso, ma che ho terminato solo in questi giorni. Per l'esattezza il primo gennaio.

🔮 Il guardiano degli innocenti 
by ANDRZEJ SAPKOWSKI
Geralt di Rivia #1

Geralt è uno strigo, un individuo più forte e resistente di qualsiasi essere umano, e si guadagna da vivere uccidendo quelle creature che sgomentano anche i più audaci: demoni, orchi, elfi malvagi... Strappato alla sua famiglia quand'era soltanto un bambino, Geralt è stato sottoposto a un durissimo addestramento, durante il quale gli sono state somministrate erbe e pozioni che lo hanno mutato profondamente. Non esiste guerriero capace di batterlo e le stesse persone che lo assoldano hanno paura di lui. Lo considerano un male necessario, un mercenario da pagare per i suoi servigi e di cui sbarazzarsi il più in fretta possibile. Anche Geralt, però, ha imparato a non fidarsi degli uomini: molti di loro nascondono decisioni spietate sotto la menzogna del bene comune o diffondono ignobili superstizioni per giustificare i loro misfatti. Spesso si rivelano peggiori dei mostri ai quali lui dà la caccia. Proprio come i cavalieri che adesso sono sulle sue tracce: hanno scoperto che Geralt è gravemente ferito e non vogliono perdere l'occasione di eliminarlo una volta per tutte.

Cosa mi è piaciuto del romanzo:

  • Tutto sommato la storia è avvincente. Certo, consiglierei prima la visione della serie televisiva, tanto per orientarsi. Talvolta i personaggi sono troppi per ricordarli con esattezza così come le "bestie" e la serie un po' aiuta. Ovviamente in quest'ultima non vengono riportati tutti, tutti i personaggi, né le vicende come narrate nel primo volume. L'episodio relativo l'incontro tra Geralt e Yennefer ne è da esempio, più hot insomma nella serie tv. In più Geralt (sempre nella serie tv) è burbero, basti "vedere" il rapporto che ha con il bardo, che nel libro è totalmente diverso.  
  • Il contesto d'insieme. E' un fantasy ben calibrato. Ambientato in un'epoca medievale ricca di personaggi mitologici e non solo. Sarebbe stato bello se avessero anche inserito una sorta di "bestiario" da qualche parte come appendice o come rinvio, come fanno, talvolta, in altri romanzi. Il rimando all'epoca medievale, inoltre, lo si evince anche dalla suddivisione in regni, con sovrani e relativi "vassalli". Altro elemento interessante è la legge della sorpresa. Un'idea dell'autore, a mio avviso, molto carina.  
  • Il personaggio di Geralt - il lupo bianco. Sente aria di cambiamento ed in effetti qualcosa sta cambiando. Lui stesso è un personaggio insolito. Un witcher che, però è, a sua volta, diverso ancora dagli altri. Non è avido di denaro e non uccide il diverso per il solo gusto di farlo o perché ne ha la possibilità e la forza. Analizza la situazione. E' riflessivo. E trae le sue conclusioni, per questo un personaggio che merita. Per fortuna, questa sua caratteristica rimane anche nella serie televisiva.  

Cosa non mi è piaciuto del romanzo:

  • Lo stile narrativo stesso della storia. Per fare un esempio, giusto alla fine, le parti risultano invertite. Personalmente lo trovo un po' troppo caotico per i miei gusti. Mischiare passato e presente senza un apparente senso logico può confondere il lettore. Spero che i prossimi siano più lineari. 

Citazione:
Più che altro mi ha fatta sorridere.
Il taverniere sollevò la testa da un barile di cetrioli in salamoia. 
Mi è parso, infatti, di sentire il profumo della Polonia.
Quei cetrioli sono buonissimi.

Voto: 4 su 5. 
Solo ed esclusivamente per lo stile narrativo irregolare.
Serie televisiva: 
8 episodi da circa un'ora ciascuno. 
Anche qui, caotici perché ci vuole un po' a capire che certi avvenimenti sono accaduti non in contemporanea, ma nel passato - presente o, può essere anche, presente - futuro. 
Avrebbe dovuto essere più horror che fantasy, eppure a me non sembra molto né l'uno né l'altro.

Mi è piaciuta. Guarderò sicuramente il seguito, nel 2021.   
Voto: 4 ciak.

Mi sembra di avervi detto tutto. 
Non mi resta ora che scegliere la mia prossima avventura. 
Alla prossima.